Le forme della partecipazione

COMUNICATO STAMPA

“Le forme della partecipazione”

Seminario Azione Cattolica Acli e AGESCI

Roma, 21 aprile 2011. Si è svolto il 16 aprile scorso presso il Roma Scout Center il seminario “Le forme della partecipazione” organizzato dalle associazioni Azione Cattolica, Acli e AGESCI.

A partire dall’esperienza della Settimana sociale dei Cattolici di Reggio Calabria, in cui è stata anche richiamata la necessità di una sostanziale revisione della legge elettorale e di una maggiore democrazia all’interno dei partiti politici, il seminario è stata un’occasione per riflettere sul ruolo dei laici cattolici nella Chiesa e nella società, sui valori che essi possono sostenere e diffondere, sui cambiamenti che essi possono favorire e sul ruolo di promozione che l’associazionismo cattolico riveste nell’educazione dei giovani e degli adulti alla partecipazione e alla cittadinanza attiva.

Il seminario è stato introdotto dal prof. Gian Candido De Martin, docente di Istituzioni di Diritto pubblico e di Diritto delle autonomie territoriali presso la Facoltà di Scienze Politiche della Luiss, che ha dichiarato che la partecipazione è il baricentro della democrazia ed ha affermato che la democrazia deve crescere dal basso e non da forme di cooptazione dall’alto.

I Presidenti delle associazioni presenti hanno ritenuto l’esperienza della Settimana sociale di Reggio Calabria un’occasione per riflettere e appropriarsi di valori fondanti di una società, creando un’occasione di discernimento.

Il Presidente delle Acli Andrea Olivero ha affermato: “Non abbiamo in mente di costruire un progetto politico dei cattolici, ma abbiamo una responsabilità nell’andare a rappresentare questo paese e a dar voce a quelle parti del paese che spesso voce non hanno. Le nostre organizzazioni per la loro capacità di essere popolari sono organizzazioni che ascoltano, che vivono, che rappresentano una società che spesso non è rappresentata né dai media, né dalla scena politica. C’è una netta divisione tra ciò che è rappresentato e quella che è la realtà di popolo. Se noi non troviamo forme adeguate di partecipazione democratica indeboliamo la democrazia, blocchiamo intere generazioni che hanno delle potenzialità e che non le esprimono, ma abbiamo anche il rischio di non riuscire a governare dei processi sociali, ritrovandoci più semplici e più fragili, senza andare a costruire ciò che è importante per il bene comune”.

Franco Miano, Presidente dell’Azione cattolica ha aggiunto: “Oggi è un tempo di separatezze, in cui ciascuno corre a salvare il proprio elemento di interesse e di potere. Per questo è particolarmente utile l’educazione alla partecipazione, attraverso l’esercizio di essa nelle Associazioni. Il primo contributo che noi possiamo dare sull’educare alla partecipazione è vivere bene le nostre esperienze associative, al meglio della loro portata, del loro senso, della loro storia. Incontrarsi è già un modo per dare risposte ed essere antenne vigili. La partecipazione è la pienezza della vita della persona, in vista di una società fondata sul bene comune.”

Alberto Fantuzzo e Paola Stroppiana, Presidenti del Comitato nazionale AGESCI, hanno dichiarato: ”Noi prestiamo servizio per dare la possibilità ai ragazzi di potersi esprimere completamente in riferimento alla propria chiamata. Guardare ai giovani vuol dire dare una prospettiva di futuro. Facciamo fatica a cercare e a riconoscere i luoghi del confronto per i giovani, sia dentro sia fuori le associazioni. Alcuni luoghi funzionano a corrente alternata.

Partecipazione è prendere parte, prendere le parti, difendere, stare dalla parte di qualcuno, condividendo gioie e difficoltà. Partecipare è anche condividere delle scelte. Partecipare non è “vincere, avere successo a tutti i costi”, come il mondo impone oggi a tutti, ma specialmente ai ragazzi. Partecipazione non è garanzia di successo, ma è un mezzo per realizzare se stessi”.

Il prof. Luca Diotallevi, Vice Presidente Comitato scientifico delle Settimane sociali, che ha terminato i lavori del seminario ha ricordato e sottolineato la straordinaria responsabilità della Azione Cattolica, delle ACLI e dell’AGESCI e la altrettanta straordinaria possibilità in riferimento alla società e alla Chiesa italiana e quindi anche in riferimento alla Chiesa universale. Ha, infatti, ricordato che i laici sono chiamati ad avere un ruolo attivo e che, attraverso di esso, partecipano della missione santificatrice della Chiesa, mandati alla santificazione delle realtà secolari. L’Eucaristia dei laici è il celebrare le contingenze della vita, attraversando le quali si è chiamati a diventare santi. I laici, in modo particolare se impegnati in un laicato associato, hanno una speciale chiamata all’impegno a vantaggio del nostro paese e della Chiesa universale. Incontrarsi è utile a fare discernimento, a capire il densissimo contenuto spirituale della volontà di Dio per ciascuno, oggi. C’è, infatti, bisogno di più spiritualità e di più discernimento. Dalla “quantità” di santità dell’apostolato laicale di oggi può germogliare una Chiesa nuova.

Ufficio Stampa AGESCI

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