Carta del coraggio: ascolto che si fa dialogo

La Route nazionale si è conclusa da poco. Stiamo vivendo il tempo dei ricordi e dell’attesa.

Tuttavia è giunto il momento di lasciare risuonare il saluto e il distacco da questa esperienza intensa e pervasiva. Solo così sapremo affrontare con passione e con altrettanta intensità quanto ci attende, con spirito nuovo, perché a San Rossore le “cose si sono fatte nuove”.

Il percorso di elaborazione e stesura della Carta del coraggio – a partire dal capitolo nazionale fino al documento ultimo curato dagli alfieri – è stato un coraggioso spazio di autentico protagonismo dei rover e delle scolte che, accompagnati da noi capi in un esercizio di democrazia, hanno potuto liberamente tracciare il futuro a cui guardano e dichiarare il proprio impegno a costruirlo.

Il testo che è stato approvato dall’assemblea degli alfieri appartiene propriamente alle comunità R/S, a tutti i rover e le scolte che con le loro azioni di coraggio, con esperienze reali e importanti, vi hanno dato anima.

Si tratta ora di ripartire da qui. Dall’ascolto, che deve farsi dialogo con questi cittadini, con i quali le Istituzioni e la Chiesa hanno accettato di confrontarsi e con cui la nostra Associazione vuole continuare a camminare, iniziando un proprio percorso di approfondimento educativo e politico sui temi richiamati dalla Carta del Coraggio. Lo faremo nel modo che ci è proprio, come adulti chiamati ad esercitare compiutamente il nostro ruolo educativo, in una relazione costante, dall’Ask the boy fino alla strada condivisa e accogliendo i pensieri compiuti, le forze e le fragilità che i ragazzi hanno saputo raccontare. Il loro pensiero ha per noi piena dignità. Li aiuteremo a confrontarsi col modello di uomo e donna della Partenza, come obiettivo da raggiungere, in modo da qualificare la scelta che è alla base di ogni vera esperienza di vita.

La Carta sarà inviata alle comunità R/S con l’inizio delle attività, dopo una dovuta revisione stilistica e grafica (come previsto nel percorso di approvazione) e dopo aver lasciato, anche simbolicamente, il tempo necessario per sentire veramente conclusa l’esperienza di San Rossore e poter guardare gli orizzonti che questa esperienza ha generato.

A ciascuna comunità R/S sarà chiesto di confrontarsi con la Carta del coraggio, in un importante lavoro di discernimento, per crescere e maturare ancora sulle strade di coraggio appena aperte.

La diffusione della Carta nella relazione con le Istituzioni locali e la Chiesa spetterà alle stesse comunità, secondo un itinerario che come Branca R/S tracceremo.

Sarà ancora il volto dei rover e delle scolte, che guarderemo, il volto bello e l’impegno con cui accetteranno di mettersi al servizio di questo tempo. E noi con loro, facendo nostra la sfida di metterci nuovamente in strada per meglio comprendere “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono”, come “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel nostro cuore” (Gaudium et Spes, proemio).

Elena Bonetti, Sergio Bottiglioni, padre Giovanni Gallo
Incaricati e assistente nazionale Branca R/S

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