Custodire il Creato, una sfida educativa

Il 4 ottobre giorno di S. Francesco di Assisi si chiude quel periodo scelto dal Santo Padre come “Tempo del Creato” e si apre un nuovo cammino del nostro essere custodi del Creato.

In occasione dell’incontro Incaricati nazionali e regionali svoltosi il 3 – 4 Ottobre scorsi a Ciampino, si è tenuta la tavola rotonda “Custodi del Creato”, che ha visto gli interventi del prof. Simone Morandini, del prof. Marco Marchetti e del prof. Adriano Sella che, partendo dal testo della “Laudato si’” hanno aiutato a comprendere in che modo venga interrogata e chiamata all’azione la nostra Associazione.

Il professor Morandini ci ha ricordato quanto sia fondamentale la vita all’aria aperta nel nostro modo di educare, rendendo quindi il Creato ancora più la casa nostra e responsabilizzandoci ad esserne coltivatori, operando una conversione ecologica, vivendo la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio. Naturalmente non può essere solo un moto di spirito, ma è necessario anche sporcarsi le mani, compiere azioni e passi concreti, riscoprendo nel nostro cuore lo spazio occupato da un Dio che ci ha donato il Creato (96 L.S.), e le creature che lo abitano di cui noi dobbiamo essere responsabili per essere coltivatori di un mondo migliore con cui condividiamo il destino (99-100 L.S.).

L’intervento del professor Marchetti è sceso ancor più nella pratica, parlando di competenza, parola a noi cara, e di quanto sia necessario conoscere e diventare competenti del mondo che ci circonda, competenti del Creato. La competenza ci porta ad una chiamata di responsabilità: il consumo di risorse senza sosta e i tanti altri problemi del pianeta, tutti interconnessi fra loro, possono essere affrontati – e risolti – solo da una collettività che riesce a muoversi insieme.

Questo, oggi, è ancora difficile, proprio per la mancanza di conoscenze e competenze collettive, ma le nostre piccole azioni quotidiane potranno diventare grandi azioni collettive che riusciranno a modificare quegli stili di vita dannosi per il Creato.

Il professor Sella, infine, ha illustrato ancora una volta la grande concretezza dell’enciclica, concretezza che non lascia più spazio all’immobilismo e che ci interroga nella nostra completezza.

Servono orecchie in grado di ascoltare il grido della Terra e dei poveri del mondo (48-53 L.S.), mani pronte a stringerne altre per creare relazioni (66 L.S.), occhi per ammirare la bellezza del Creato e per riempire i nostri cuori. Ci guideranno nel prenderci le nostre responsabilità per poter tirare fuori (educare) il cambiamento necessario.

Dunque, #noicustodiAMO. Come gesto d’amore per il Creato, dono di Dio, attraverso piccole azioni quotidiane, che hanno la potenza di diventare azioni collettive e che possono portare a cambiamenti radicali negli stili di vita e nelle attenzioni quotidiane di ognuno di noi, abitanti di sorella Terra.

(a cura di Marco Paglieri)

Foto di Andrea Bruno

Video di Lorenzo Fiorentino e Gaia Moretti

A questo link puoi vedere la registrazione completa della tavola rotonda.

 

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