Convegno assistenti, la giornata conclusiva

Scendere giù, immergersi in una vasca sita al centro di una stanza timorosi di trovare i luoghi della propria morte e scoprire invece, dopo l’esperienza della paura e del buio, la bellezza purificante del messaggio di salvezza ed il luminoso amore lanciato da Gesù. Una rigenerazione battesimale. Una rigenerazione che racconta la bellezza amorevole della guarigione delle proprie ferite e del perdono dei peccati. Non è un momento di catechesi vissuto al campo. È l’esperienza che Padre Jean-Paul Hernandez, – docente di Teologia dell’Arte presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (Sezione San Luigi) e l’Università Gregoriana di Roma – ha proposto nel corso dell’ultimo momento del Convegno Assistenti tenutosi il 27 gennaio 2021.

Un richiamo alle comunità cristiane dei primi secoli dopo Cristo per osservare da una prospettiva diversa il percorso generativo che ogni cristiano, membro di una comunità, affronta mentre vive esperienze più buiefallimentari e del limite, nella ricerca della riconciliazione con sé, con gli altri e con Dio attraverso la liberazione dal peso dell’errore commesso e nel rileggere finalmente il proprio passaggio in un’ottica di cambiamento. «Bisogna un po’ entrare nella propria morte e scoprire che nel punto più buio c’è sempre Gesù» osserva Padre Jean-Paul. Il confronto con le antiche comunità cristiane trova odore e sostanza nei simboli esemplari del Battesimo, nell’olio, nell’acqua, ma anche nella luce immensa del perdono e dell’amore. Dopo il confronto con i propri inferi, i propri limiti, le proprie ferite e addirittura il peccato diventano il massimo della relazione: «non ricorderemo il peccato, ricorderemo Gesù». Una rigenerazione vera, forte, profonda. Molto più della vasca battesimale.

L’evento conclusivo di questi tre giorni di incontri, ha rappresentato una tappa focale di tanti percorsi intrapresi dall’Associazione, ha rilevato il Capo Scout d’Italia, Fabrizio Coccetti. Uno di questi è il percorso vissuto in Consiglio generale che cerca una rilettura del Patto Associativo, a quella “scelta politica” che si declina “scelta di accogliere”, alla “scelta cristiana” che ci scopre “chiamati di annunciare”, a quella “scelta scout” che si declina nella “scelta di educare”. Una chiave di lettura che raccoglie con coraggio le sfide che si affacciano in un contesto complesso, segnato però dalla forte volontà di guardare con rinnovato spirito le emergenze e le necessità educative che si profilano e che attendono risposte già ora, domani. Non più tardi.

Di Alessio Pittari

 

 

 

 

 

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