In ricordo di don Peppe Diana

A vent’anni dall’omicidio di don Peppe Diana, avvenuto nella sua chiesa a Casal di Principe per mano dei Casalesi il 19 marzo del 1994, i Presidenti del Comitato nazionale dell’AGESCI Marilina Laforgia e Matteo Spanò, offrono questa riflessione.

Si rinnova l’impegno, a tre giorni dalla diciannovesima edizione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, promossa dall’associazione Libera e Avviso Pubblico, a non Tacere.

C’è  una figura retorica, vale a dire uno di quegli effetti particolari che si ottengono con le parole, che si chiama “ossimoro” ed è l’accostamento o la sovrapposizione di due parole che rappresentano realtà opposte. La parola “onore” crea un effetto proprio simile ad un ossimoro, perché la stessa parola può rappresentare due realtà opposte.
L’onore, che è tanto difficile da definire quanto spesso e in diverse circostanze richiamato,
e’ ciò su cui uno scout promette,  
e’ ciò che uno scout mette avanti per poter meritare fiducia,
e’  il sentimento della propria dignità riflesso nella considerazione altrui,
è il valore morale che è, poi, il diritto alla stima ed al rispetto degli altri.

Ma l’onore e’ anche il privilegio di una carica, il buon nome, il vanto, l’orgoglio, l’omaggio reso….
… e c’ e’ anche un onore acquisito con un giuramento, con un’affiliazione stretta vincolante e che puo’ risolversi soltanto nell’osservanza stretta  di un silenzio.

C’ e’, dunque, l’onore acquisito con un giuramento, che chiude nel silenzio, che vincola all’ appartenenza ad un gruppo, piccolo, che stringe  e che esclude il mondo ed esclude dal mondo.
È questo l’onore che si acquista al prezzo della libertà e che vale il rispetto del gruppo.

Mentre l’onore su cui si promette, l’onore che si mette davanti, e che perciò sta prima di ogni cosa, prima della mia paura, prima della mia debolezza,  prima della mia piccolezza e’ l’onore che mi apre  la strada della libertà, che non  mi chiama a rispondere ad un gruppo stretto e chiuso, ad una famiglia, ma è posto invece nel meritare la fiducia del mondo.  

È un onore che ti mette al mondo. Gli uomini che sull’onore hanno promesso sono gli uomini che non Tacciono.

Ci perdonerà don Peppe, che  forse mai avrebbe voluto per sé questi onori che gli tributiamo, se oggi in suo onore promettiamo di non tacere.

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