Rinnovato accordo tra scout e forestale

Roma, 15 giugno 2016 – Il Corpo forestale dello Stato e la Federazione Italiana dello Scautismo hanno rinnovato la loro collaborazione mediante la sottoscrizione di un protocollo volto a sviluppare e condividere progetti per la salvaguardia dell’ambiente e della natura. Firmatari dell’accordo il Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone e il Presidente della Federazione Italiana dello Scautismo, Matteo Spanò che, visti gli ottimi risultati della cooperazione, hanno inteso proseguirla.

La sostanziale omogeneità degli interessi tutelati sia dalla Forestale che dalla Federazione dello Scautismo consentirà di stabilire forme utili di collaborazione, attraverso la reciproca messa a disposizione di risorse umane e strumentali, al fine di realizzare azioni mirate con obiettivi condivisi.

Il protocollo fra il mondo scout e il Corpo forestale dello Stato mira a implementare scambi di dati ed informazioni relativi all’ambiente, iniziative di tutela della biodiversità animale e vegetale, nei parchi nazionali e nelle riserve naturali gestite dal Corpo forestale dello Stato e nelle altre aree naturali protette, iniziative di educazione ambientale, collaborazione nella prevenzione degli incendi boschivi, del bracconaggio, dei maltrattamenti degli animali e nella ricerca di persone disperse in montagna. Prevede inoltre azioni coordinate di osservazione del territorio, per la difesa dai danni ambientali e con riferimento a situazioni di emergenza (abusivismo edilizio, rifiuti, inquinamento delle acque, tagli illegali).

La Federazione Italiana dello Scautismo (FIS) riunisce le associazioni riconosciute in Italia, CNGEI e AGESCI, che adottano il metodo educativo scout. La FIS, che conta 200.000 associati, aderisce alla Associazione Mondiale delle Guide e delle Esploratrici (WAGGGS) e all’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (WOSM).

Un commento a "Rinnovato accordo tra scout e forestale"

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    antonio 19 Lug 2016 (11:16)

    Purtroppo il livello periferico non ha la stessa sensibilità del livello centrale. Tutto viene vanificato dalle pastoie burocratiche che spesso lasciano la gestione alla discrezionalità dei dirigenti dei distretti periferici che perciò gestiscono in maniera difforme tra loro la fruizione dei siti forestali.

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