Una nuova pagina, nella storia di don Peppe Diana 

Il 19 marzo circa 1.300 camicie azzurre dell’AGESCI erano presenti nella città di Casal di Principe, Caserta, e hanno raccolto l’eredità di Don Peppe Diana, ucciso dalla camorra 29 anni fa.

Ad aggiungere una nuova pagina alla storia di Don Peppe e alla sua città, è stata la cerimonia della Promessa del neonato gruppo Casal di Principe 1, l’inizio di una nuova avventura per il nuovo reparto, per i Capi, tra cui era presente la stessa Iole Diana, nipote di don Peppe. 

Hanno partecipato, con la promessa di ritornare sulle terre di don Peppe, anche i Presidenti dell’Agesci Roberta Vincini e Francesco Scoppola, accolti a Casa Don Diana, e la Capo Guida d’Italia, Daniela Ferrara.

Hanno ascoltato alcune testimonianze tra cui Augusto di Meo, Michele Martino, Alessandra Giros e Salvatore Cuoci che a loro volta hanno incontrato i lupetti e le coccinelle, gli esploratori e le guide, i rover e le scolte in diversi momenti dedicati a ciascuna branca.

In particolare la branca RS si è riunita a Casa don Diana per l’incontro con don Luigi Ciotti, anch’egli presente per portare la sua testimonianza ai rover e le scolte. 

Insieme abbiamo celebrato il ricordo, 29 anni dopo, di un prete coraggioso e determinato, che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia nella sua città natale, nella speranza instancabile di creare una comunità forte e coesa, cercando di coinvolgere i giovani nella sua missione contro la camorra.

Ci ha insegnato che il futuro di una comunità dipende dalla sua capacità di educare i suoi giovani e di costruire una cultura di legalità e di giustizia.

Attraverso l’onestà, la lealtà, il rispetto degli altri, l’amicizia e la responsabilità, valori essenziali dello scautismo, ha incoraggiato i giovani ad impegnarsi per il bene comune.

Nell’attesa di ritrovarci di nuovo insieme a Milano il 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno, consapevoli che il futuro di una comunità dipende dalla sua capacità di educare i suoi giovani e di costruire una cultura di legalità e di giustizia, è doveroso continuare a lavorare insieme per costruire una società più giusta e libera, in cui la legalità e la solidarietà siano le fondamenta della nostra convivenza.

(di Marta Tarallo, Incaricata comunicazione Campania. Si ringrazia Andrea Bruno per le fotografie.)

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