Convegno zone, la seconda giornata

“Io non so parlare, perché sono giovane”. Proprio lui, Geremia, alla chiamata del Signore aveva risposto così. E pensare che poi sarebbe diventato profeta!”. A Loppiano la seconda giornata del Convegno Zone è cominciata con l’ascolto della Parola di Dio (Geremia 1, 1-19) e l’avviso dell’Assistente generale, padre Roberto Del Riccio: “Anche oggi la Parola di Dio cerca donne e uomini in cui incarnarsi”.

Quindi maniche rimboccate, anche in vista di un programma decisamente intenso. Padre Giacomo Costa, direttore della rivista Aggiornamenti sociali, e Chiara Sapigni, già Presidente del Comitato nazionale AGESCI, sono intervenuti alla tavola rotonda “Pensieri condivisi per camminare lontano”. Obiettivo del confronto (il cui titolo riprendeva le parole del Papa al Sinodo dei giovani dello scorso anno), approfondire i processi di costruzione del pensiero e riscoprire i Consigli come luoghi associativi deputati proprio a questa funzione.

Si parte da una constatazione: la formazione del pensiero e la capacità di aggregare e fare sintesi con le idee degli altri, sono imprese non da poco. “È importante venirsi incontro, fare squadra”, dice Chiara Sapigni ricordando anche l’esperienza vissuta come Assessore alle politiche sociali del Comune di Ferrara. “Chi ha un ruolo di rappresentanza si senta portavoce degli altri, non solo del proprio pensiero”. “Ascoltatevi, in Zona. L’ascolto è più importante di qualsiasi documento, è un incontro di libertà, richiede umiltà e pazienza”, il consiglio di padre Costa.

Per costruire pensiero, quindi, gli slogan non bastano. “Stiamo lontani dalla banalizzazione, motiviamo i ragionamenti a partire dai valori, Legge e Promessa innanzitutto”, continua l’ex Presidente del Comitato nazionale.

Quali possano poi essere gli strumenti per interpretare l’oggi, l’esplicita invece padre Costa: “Parola di Dio e i piedi per terra. Queste le fonti per leggere la realtà, sentire ciò che accade e capire ciò a cui Dio chiama”.

Nei processi partecipati, ha aggiunto sempre padre Costa, “bisogna assumersi la responsabilità di quel che si pensa”. Come dire che “i responsabili ascoltano tutti e colgono i “nuclei vitali” del discorso di ciascuno, interpretano il messaggio e chiedono poi all’assemblea di riconoscere quanto sintetizzato”.

Servono quindi “luoghi” per discernere e fare pensiero. Costa e Sapigni suggeriscono di interagire con le parrocchie e le altre associazioni, anche per mettere al servizio degli altri le ricchezze che abbiamo all’interno dell’Associazione.

Tantissime le domande da parte dei capi. Un dubbio su tutti: il discernimento è un processo lungo, come fare quando la vita va di fretta? “Diamo spazio alla rappresentanza, ascoltiamo ma poi decidiamo, altrimenti vige l’assembleismo”, dice Chiara Sapigni. “Non c’è discernimento se non c’è decisione!”, conferma padre Costa. “I tempi delle scelte non coincidono con i tempi frenetici della quotidianità. Ma la vita è così, meglio sbagliare che rimanere fermi senza fare niente”.

In scia con la tavola rotonda, l’Osservatorio sulle altre religioni ha poi lanciato un’indagine sull’accoglienza di ragazzi di altre confessioni e religioni. Come lavoriamo in vista della Partenza? Quali le difficoltà e i bisogni formativi dei capi? Cosa ci perderemmo se non accogliessimo ragazzi di altre confessioni o religioni? I Responsabili di Zona guardino la posta elettronica: i contributi vanno mandati entro marzo 2020, nella mail troveranno tutte le indicazioni per portare avanti il discorso in Zona e nelle Comunità capi.

Nel pomeriggio poi spazio ai lavori di gruppo con il confronto sulla Riforma Leonardo, fra punti di forza e di debolezza: distanze accorciate fra capi e associazione e ruolo del Consigliere ancora da fare completamente nostro, giusto per fare due esempi. In serata, prima della veglia, il saluto del Vescovo di Fiesole Mons. Mario Meini: “Parlate a Dio dei vostri ragazzi e delle loro famiglie. Il Signore vi suggerirà le parole e i gesti giusti”. Infine una considerazione che consola. Sara (Sulmona 1), 24 anni, fra i più giovani al Convegno: “L’associazione non è così lontana dai capi come potrebbe sembrare. Siamo come una grande famiglia, le problematiche sono le stesse in tutte le zone”. 

di Laura Bellomi – Proposta Educativa

Foto e video di Andrea Pellegrini

 

 

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